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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Sunday, February 11, 2007

La censura in Colombia

Finalmente i giornali colombiani si sono messi d’accordo e l’hanno detto chiaro: in Colombia esiste la censura. Con buona pace del presidente Uribe, che sbraita come il suo governo abbia fatto grandi passi avanti in quanto a democrazia.
Il fatto, poi, è proprio questo. A Uribe, come a tanti leader dell’occidente democratico, la libertà di stampa non va proprio giù, soprattutto quando a pubblicarsi non sono i decantati risultati del suo governo, ma le malefatte che sono tante ed innegabili. Altrimenti, pensiamo solo all'inchiesta in corso sulla sua connivenza con i gruppi paramilitari.
Venerdì scorso, 9 febbraio (giorno del giornalista in Colombia) le 31 testate affiliate all’Andiarios hanno pubblicato tutte la stessa pagina “pubblicitaria” in cui avvisavano i lettori delle pressioni a cui sono sottoposte da parte di elementi del governo, della magistratura, dell’esercito e della delinquenza in generale.
Gli omicidi, le minacce e gli attentati sono parte del quotidiano” si legge nell’articolo. “Sfortunatamente non c’è tema che sfugga al potere intimidatorio del crimine organizzato, dei gruppi armati illegali e dei corrotti. Come se questo fosse poco, l’impunità regna sovrana”.
Il dito accusatore va soprattutto in direzione della magistratura: “sono sempre più frequenti le decisioni giudiziarie che, in maniera arbitraria o sproporzionata, impongono sanzioni ai mezzi di comunicazione ed ai giornalisti”.
Nel testo seguono fatti circostanziati, avvenuti a Barranquilla, Armenia e San Andrés, dove la connivenza tra politici e la magistratura ha occultato le inchieste sulla corruzione locale.
Il testo della denuncia:
http://www.andiarios.com/

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